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Narcisisti perversi - Manipolatori - Vampiri psico-affettivi

Dipendenza affettiva - Il codipendente

L'abuso emozionale, gli insulti, le insinuazioni, le critiche, ecc. erodono pian piano il senso di autosima della vittima, che infine è incapace di giudicare la situazione realisticamente.
La vittima del narciso è talmente abbattuta dal punto di vista emotivo che incolpa addirittura se stessa di essere l'abusatore.
La sua autostima infine è talmente ridotta che la vittima si aggrappa disperatamente alla figura dell'abusatore per continuare a vivere.
Questa situazione di dipendenza emotiva è pericolosa perché la vittima, quando ne prende coscienza, può pensare di risolvere i suoi problemi in maniera malsana dandosi alla droga o all'alcool o peggio al suicidio.
La vittima crede di non avere più valore nè persone alle quali rivolgersi e resta nella situazione abusiva dalla quale non sa come uscire.
A lungo andare sperimenterà soprattutto paura, confusione, irritazione, rabbia, stress e ansia sempre più forti.



Chi è il codipendente?
Il termine " codipendente " è stato coniato casualmente negli anni '70 negli Stati Uniti per definire chi si fa trascinare in modo eccessivo ed improprio dai problemi altrui; è stato utilizzato inizialmente nell'ambito degli alcolisti anonimi e successivamente introdotto nell'ambito della salute mentale. Probabilmente il codipendente si trova in una situazione di disperato bisogno affettivo, di scadente autostima e necessità di occuparsi del disturbato per dare significato alla propria esistenza, fino ad aggrapparsi all'abusatore in maniera insensata, basandosi solo sull'emotività e non su un esame attento e ragionato dei fatti.
Il codipendente è colui che si mette a totale disposizione dell'abusatore; è vittima di una relazione sbagliata che non può durare.
Il codipendente non sa porre dei chiari limiti; i "paletti" verranno spostati dall'abusatore emozionale tramite i sensi si colpa, il caos teatrale, la confusione, il vittimismo.
Il codipendente cerca di controllare l'altra persona; si assume le responsabilità altrui anche quando le cose vanno male e non è colpa sua; fa di tutto per cambiare l'altro ma non ci riesce.
Chi entra in una relazione intima con un borderline o un narcisista, ha forti probabilità di divernirne codipendente.

La codipendenza è una malattia?
La codipendenza non è una malattia. Se vi identificate in uno dei tipi di abuso descritti, è necessario far qualcosa per uscirne : se sperimentate rabbia, irritazione perché la persona, nonostante le attenzioni fornite non cambia, vuol dire che siete un potenziale codipendente. Voi cercate di controllare la persona, di indirizzarla, di isegnarle qualcosa, ma le cose vanno allo stesso modo di prima. Le vostre reazioni diventano impulsive e vi sentite stressati? Siete già sulla strada della codipendenza. Da controllori siete diventati "dominati e controllati da parte dell'abusatore"; siete ormai nelle sue mani e soffrite se egli non si assume le proprie responsabilità, se non si sottopone alle cure. Se siete estremamente condizionati dal tipo di abuso inflitto, può darsi che non siate in grado di rendervi perfettamente conto della situazione - l'abusatore vi ha collocato fuori dalla realtà - e qualche persona a voi vicina potrà spiegarvi cosa fare e quali sono danni cui andate incontro. L'abusatore infatti può agire nell'ambito familiare o in relazioni affettive-emotive di una certa entità e quindi la potenziale vittima può trovarsi intrappolata da tali relazioni. Il vero amico o un esperto potrà intervenire "aprendo gli occhi" alla vittima. Pur non costituendo una sorta di malattia, la codipendenza richiede l'aiuto di un esperto.

Quali sono gli errori più comuni commessi dal codipendente?
Il codipendente è convito che l'altra persona può cambiare e che il rapporto instaurato sia sufficiente per far questo. Naturalmente il codipentente pensa di essere sufficientemente forte per raggiungere i risultati e che l'affetto fornito basti a cambiare l'altro. Ma non è così. Il compito del codipendente per certi aspetti è lodevole: esso si mette a disposizione pressoché totale dell'altro, permettendo di esserne influenzato: non è da tutti far questo.
Gli errori più comuni sono i seguenti e sono indotti in parte dai comportamenti dell'abusatore:
* essere ossessionati dal controllare il comportamento del disturbato;
* anticipare i bisogni altrui;
* soffrire per l'altro: sentirsi responsabili di ogni sua azione, scelta, desiderio, bisogno, ma lessere e destino;
* provare ansia, compassione, sensi di colpa quando gli altri hanno un proble ma;
* provare rabbia quanto l'aiuto offerto risulta inefficace;
* cercare di accontentare l'altro anziché se stessi;
* sentirsi triste perché l'intera esistenza è dedicata al disturbato sen-za ricevere nulla in ca mb io;
* sentirsi sotto pressione e costretti a risolvere il proble ma deg li altri, offrendo consigli non richiesti, continui suggeri menti;
* trascurare le attività quotidiane per aiutare gli altri, fino a rinunciare alla proprie; i mp iegare le energie men tali nel "pensare" soluzioni per gli altri;
* provare rancore, sentendosi disprezzati e usati;
* dire di sì anche quando si vorrebbe dire no, fino a fare cose non desiderate, che gli altri potrebbero fare da soli;
* prodigarsi più del necessario.

Cosa si deve fare per uscire dalla codipendenza?
Non è semplice rompere una relazione o trovare una forma di distacco da chi utilizza i sensi di colpa, il vittimismo, le frasi d'amore e altre modalità per "riagganciare". Il codipendente deve ricordarsi che esso è solo un oggetto nelle mani dell'abusatore, non è una persona; viene spogliato continuamente della sua dignità. Quando lui non ci sarà più, qualcun altro prenderà il suo posto perché il disturbato utilizzerà il suo arsenale manipolatorio per "mettere una nuova persona nel sacco".
Ecco alcuni consigli:
Pensare di più a se stessi
Alcune persone sono portate a rivestire il ruolo del 'salvatore'. Queste persone sono molto sensibili ed attente alle problematiche altrui, ma hanno il difetto di pensare poco a sé, con il rischio di finire vittime di un abuso.
Coltivare i propri interessi
Probabilmente l'abusatore da tempo ha as-sorbito il tuo tempo libero, facendoti dimenticare i tuoi interessi persona-li, le cose che fanno parte della tua vita. Aggrappati a queste cose e difendile per evitare di essere nuovamente coinvolto nella situazione abu-siva.
Declinare gli impegni verso il potenziale abusatore
Evitare di farsi trascinare in un ciclo emotivo respingendo le richieste eccessive. Probabilmente l'abusatore utilizzerà nuovamente le proprie armi per tornare 'all'attacco', lanciandoti delle accuse. Valuta realisticamente la situazio-ne e trova delle misure per declinare le sue richieste. Se l'abusatore non 'molla la presa' allora interrompi la relazione.
Mantieni la tua dignità personale
Non cedere ai ricatti dell'abusatore. Per quanto una persona possa trovarsi in una situazione di disagio, tu non devi essere il suo schiavo. Se ti sostituisci ad essa non potrai aiutarla ad uscire dai suoi problemi.
Distacco emotivo e sentimentale
Le persone emotivamente disturbate fanno leva sui sentimenti ed affetti, con lusinghe ed esagerate considerazioni sulle tue capacità personali. Studia attentamente cosa dicono e nel corso del tempo saprai distinguere il vero dal falso. Analizza con cura ed attenzione i comportamenti e le risposte dell'abusatore per fare un test realistico della situazione. L'abusatore non sa 'restituire' in termini affettivi o di amicizia, o lo fa solo esteriormente o in maniera insufficiente e sbagliata. Infine: se il distacco non può avvenire nella maniera più corretta (diciamo "morbida"), bisogna accettare anche un distacco netto o conflittuale. Appena noi decliniamo le responsabilità e la nostra disponibilità verso gli altri siamo certamente oggetto di critiche feroci (essere tacciati come egoisti, ecc.). Queste situazioni sono normali nelle situazioni di distacco ove chi è stato abituato a ricevere molto da noi può sentirsi (ingiusta-mente) offeso ed irritato. Laddove il distacco avviene con una persona disturbata (borderline o narcisista) probabilmente sarà pronunciato e si verificherà con pesanti critiche da parte del disturbato, abituato com'é a drammatizzare simili eventi: l'aiuto ed il tempo fornito, gli affetti, la disponibilità offerta, ecc. saranno oggetto di disprezzo o disconoscimento. Il codipendente, in questa fase, avvertirà tutto il peso della negatività imposta dal disturbato; non dovrà sentirsi in colpa ed invece cercare di riorganizzare su basi solide la sua vita. Se vi sono difficoltà nell'accettare od organizzare il distacco, è consigliato ad un psicologo esperto.




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About Pamela Soluri

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10 commenti:

  1. ebbene eccomi qui, completamente distrutto dall'amore che provo per questa ragazza che ha un disturvbo di cui non si è ancora resa conto. Iniziamo la nostra storia, tre mesi stupendi fantastici sembra davvera che mi legga nella mente che capisca tutto è dannatamente bella intelligente gentile. La ragazza perfetta. Passano dei giorni iniziano ad arrivare i primi campanelli di allarme, accuse inventate, totalmente illogiche e alla richiesta di chiarimento e di tranquillizzare reagisce con violenza verbale (insulti a me alla mia famiglia e chiunque mi sia vicino o anche solo conoscente) e fisica (molto fisica buttare a terra, calci pugni strozzate). Questo accade regolarmente ogni 3 4 giorni per i soliti motivi senza senso. Viene da pensare se davvero possa io essere così sbagliato e da una parte ho iniziato a pensarlo ma molte volte non vorrei altro che smetterla che finirla e poi arrivano i sensi di colpa e la voglia di provare a guarirla a vedere del bene dietro tutta la violenza mentale, iniziare a pensare che in fondo non è colpa sua, chi sono io per cambiare una persona? Come dire a un cane di smettere di abbaiare ti guarda come dire "ma sei scemo come faccio a smettere sono un cane"

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    1. Ho dimenticato di aggiungere ripetute minacce di suicidi e tanto autolesionismo corredato di foto giusto per far sentire in colpa un po' di più

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  2. Ciao, anch'io ho troncato da sei mesi con una ragazza affetta da un disturbo di personalità molto simile a quello descritto nell articolo. La storia è durata 3 anni e mezzo, per questa persona ho fatto di tutto, ed ero cmq oggetto di continue critiche alternate a manifestazioni di amore, o gelosia fuori controllo. Ad un certo punto non ce l ho più fatta, ero distrutto e lei è uscita di casa. Ovviamente ho sofferto come un cane mentre lei si è lanciata in vecchie frequentazioni che garantivano grande divertimento, soprattutto notturno. Mentre cercavo una soluzione per ricostruire qualcosa lei mi ha sommerso di insulti, incolpandomi di ogni cosa. Ovviamente è stata durissima, non capivo che razza di persona avessi frequentato per così tanto tempo. Ora la cosa mi è un po più chiara.

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    1. grazie della tua risposta, ti capisco perfettamente. Molte volte ci si concentra più sulle persone disturbate che con chi decide di averne una relazione. Senza colpa di entrambi mi rendo conto che non è facile. Non ti preoccupare non hai nessuna colpa perchè se una persona non è disposta ad aiutarsi da sola a fare questo passo importante per se stessa allora nessuno ne può niente e di nessuno è la colpa.

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  3. Dopo un anno, relazione iniziata quando ambedue eravamo fidanzati, eccomi qui a scrivere di lui. Un giorno era innamorato di me, il giorno dopo elogiava la sua ex. un giorno desiderava figli e matrimonio con me e il giorno dopo diceva di aver bisogno di vedere lei. e che se a me non stava bene, quella era la porta. litigavamo per le cavolate, e lui mi puniva col silenzio. diceva di aver bisogno di tempo per riprendersi dalle mie reazioni (talvolta eccessive, una volta l'ho spinto), perchè lui rimpiangeva dinanzi a me di non essersi portato a convivere subito la sua ex. poi però diceva di non amarla "a voi donne bisogna dire questo,altrimenti non capite) . finisce che mi lascia, dicendo che IO non l'ho fatto innamorare nel corso dell'anno passato assieme e dicendomi che lui ha troppo bisogno di fare come gli pare e che stare con me (in una relazione stabile) era massacrante. ad oggi, io spero che torni, nonostante abbia scoperto che due settimane dopo è partito per farsi una storiella di un weekend con una sua vecchia fiamma. messo di fronte all'evidenza, ha negato tutto, ha detto io non ho relazioni con nessuna ma vedo e sento chi voglio. solito schema della porta aperta.... sono disperata. aiutatemi a liberarmi di lui.

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  4. Situazione che combacia alla perfezione con la mia. Storia che mi ha annientata. Tolto dignità e rispetto alla mia persona. Ora ho troncato di netto. 8 anni di promesse e di smentite. Di insulti e di mancanza di rispetto e comprensione verso la mia persona. Ero dipendente emotivamente da un borderline. Ho impiegato tempo, ma ho trovato il coraggio di riprendere in mano la mia vita. Scappate da questi soggetti. Non c'è modo di poterli aiutare se non un esperto. Ora è difficile, ma sono certa che riuscirò a superare. L'unica cosa che non è riuscito a potersi portare via è il mio ottimissimo verso la vita. Auguri a tutti

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    1. la mia storia è finita un mese fà con un bordeline ... e io ne ero e sono totalmente dipendente affettiva ...in realtà lui mi ha lasciato per far pace con la famiglia.. insomma ne esce pulito da questa storia ...ma io ne esco devastata ...è possibbile uscire?

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  5. Situazione che combacia alla perfezione con la mia. Storia che mi ha annientata. Tolto dignità e rispetto alla mia persona. Ora ho troncato di netto. 8 anni di promesse e di smentite. Di insulti e di mancanza di rispetto e comprensione verso la mia persona. Ero dipendente emotivamente da un borderline. Ho impiegato tempo, ma ho trovato il coraggio di riprendere in mano la mia vita. Scappate da questi soggetti. Non c'è modo di poterli aiutare se non un esperto. Ora è difficile, ma sono certa che riuscirò a superare. L'unica cosa che non è riuscito a potersi portare via è il mio ottimissimo verso la vita. Auguri a tutti

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  6. Il mio errore é stato affezionarmi troppo ad una persona verso la quale non avevo nessun interesse se non che per un'amicizia. ho eliminato molti "paletti" perché mi diceva che ne avevo troppi e non si vive cosí. ho sempre pensato di essere troppo rigida ed ho voluto credergli ma in realtá stavo andando contro la mia persona ed i miei principi. Volevo aiutarlo e poi lasciarlo andare, ho sempre pensato che si meritasse una persona fantastica nella sua vita, visto le brutte relazioni che aveva vissuto e la sua infanzia. Io, peró, stavo vivendo un periodo difficile con il mio ex, che amavo ma non mi sentivo corrisposta, e nel frattempo mi sono legata molto a questa persona che la prima volta nella ia vita mi sembrava tutto quello che avevo cercato. Sembravamo due anime gemelle, se non fosse che io mi sentivo legata ad una relazione di 7 anni, difficile ma in quale ci ho messo tutta me stessa e non ero pronta a lasciar via. Lui allora si é rivoltato e mi ha detto che nonostante lui stesse frequentando un'altra amava me e voleva sposarmi ma io dovevo dire di voler stare con lui. All'inizio ero scioccata perché non aveva mai espresso sentimenti per me ma ero anche profondamente legata, ero diventata gelosa di altre sue compagnie e quando ho troncato col mio ex non ho avuto il tempo di piangere nemmeno per quella rottura, ero giá codipendente da lui. Disperata gli ho detto i miei sentimenti, che ho voluto sempre rinnegare, perché purtroppo non accettavo che potessi provare sentimenti per un'altra persona che non fosse il mio ex, non ero ancora pronta forse. Peró lui ha continuato a vedere sempre l'altra persona per un po e poi io gli ho detto di prendere una strada. Sembrava l'avesse presa. Abbiamo passato mesi bellissimi e lui mi chiedeva sempre di piú sempre di piú, io non mi sono mai sentita contreggiata, mi sono sentita pretesa da lui, come se dovessi essere sua e basta e dovessi dargli quelo che voleva altrimenti mi dicevo che non davo niente. che altre davano di piú di me, che non l'amavo. Io capivo che non ero pronta per vivere una relazione dopo 1 giorno che avevo chiuso una relazione importantissima per la mia vita. ed allora ho cominciato a dire che on andava bene e che dovevamo troncare.

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  7. Lui mi buttava addosso tutta la sua disperazione e io stavo malissimo. Si é chiuso in se stesso e mi ha messo la sua famiglia e i suoi amici contro, tutti dicevano che dovevo lasciarlo andare perché lui mia amava e io no perché vedevo il mio ex, a volte il mio ex veniva da me, é vero. Avevo bisogno di vederlo ancora e di capire cosa fosse successo e vedevo dall'altra parte che lui frequentava un'altra e mi diceva di mandare via il mio ex che se voleva vedermi e fare un viaggio per raggiungermi doveva stare in albergo e io lo facevo e poi lui mi diceva che a chiudere con l'altra persona stava malissimo. Io mi sentivo in colpa perché gli facevo del male, era difficile da sopportare che io vedessi il mio ex, lo so. quindi gli chiedevo del tempo per sistemare le cose,perhcé non era giusto o corretto ed ovviamente lui reagiva con rabbia e disprezzo nei miei confronti perché non si sentiva amato. É andata avanti cosí per 8 mesi finché non ho scoperto che con quell'altra si é sempre visto, quando io ero in viaggo o avevo altir impegni lui andava a letto con lei e diceva che io ero instabile perché non sapevo quello che volevo. Io provavo sempre a parlargli e farlo ragionare e fargli comprendere quello che stava accadendo ma qualsiasi cosa dicessi era sbaglaita. insomma, se lui vedeva l'altra era comunque colpa mia che non gli ho dat certezze. allora l'ho personato, mi ha detto che era cambiato ma poi scopro che é in vacanza con lei anceh se dice di non averla vista, scopro tante cose che mi distruggono e cado in depressione ancora piú di prima. lui dice che quando mi ha conosciuta io giá stavo male e non era colpa sua se stavo male. ero giá cosi. malata. Ora, vi rispasrmio la dovizia di dettagli e ció che é successo dopo. Io posso dire che avevo capito che non andava ed ho provato a cambiare le cose. Perché a me piace esserci per una sola persona e non mi sentivo pronta ma dall'altro lato un sentimento che pensavo fosse amore per la persona che poteva essere la persona della mia vita forse era solo dipendenza. Ho passato l'anno peggiore della mia vita ed a fatica stento ad uscirci. una combinazione di cose che mi hanno fatto perdere il controllo di me stessa e dei miei valori, di chi é la colpa non lo so, forse se mi fossi abbandonata compeltamente a quell'amore non sarebbe successo? o forse é un bene perché altrimenti sarebbe successo alla prima mancanza qualche anno dopo? Non lo so, ma bisogna stare attenti a proteggere bene i propri confini ed a smetterla di pensare di poter aiutare o salvare qua volte faccio difficoltá a capire se la colpa é la mia e la sua. se io vedo lui come un manipolatore ma in realtá ero io. mi é stato detto che sono stata la vittima, ma mi sono sempre sentita colei che ha causato tutto ció. voler trovare la colpa nella persona che abbiamo affianco forse ci aiuta ad uscirne ma nel percordo di uscita dovremmo riflettere su noi stessi perché penso parta tutto da un nostro errore.
    alcuno o cercare qualcuno che ci aiuti.
    Stellina

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