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Narcisisti perversi - Manipolatori - Vampiri psico-affettivi

Il Gaslighting - La manipolazione emotiva (ME)

Tale termine deriva dal film Gaslight del 1944 del regista americano Cukor, che narra la vita matrimoniale di Paula (Ingrid Bergman) e Gregory (Charles Boyer), lei la vittima, lui l’affascinante carnefice.
Dopo un matrimonio lampo e tre mesi fantastici tutto comincia a cambiare.
Rumori, abbassamenti di luce, sparizioni di oggetti, piccole cose spaventano la giovane moglie ma nessuno le crede quasi fino alla follia.
La donna verrà salvata infine da un attento ispettore.

Il Gaslighting è una forma di violenza psicologica che deforma la percezione e la memoria.
Potentissima perché gioca con il potere della relazione, chi agisce questa forma di violenza è affascinante, inizialmente coinvolge la vittima in relazioni emotivamente importanti per poi, passo dopo passo, mettere in dubbio la sanità mentale dell’altro.
Vengono messe in atto piccole bugie rese credibili, qualcosa che viviamo con paura ci viene detto che semplicemente “No, non è accaduto.”
Questo suggerisce alla vittima di non aver valore, di non potersi fidare delle proprie emozioni e percezioni e lentamente, disorienta, ferisce, avvicina alla follia.
La violenza di questo tipo, toglie a chi la subisce la possibilità di muoversi, di pensare, di capire.
Se non ci fidiamo più di noi stessi, non siamo più autonomi.
E da soli non possiamo che affidarci totalmente all’altro.
Si tratta quindi di un crudele comportamento manipolatore messo in atto da un soggetto abusante in modo da portare la vittima a dubitare di se stessa e della propria percezione della realtà, la quale comincia a sentirsi confusa e temendo di impazzire.

Il gasligting attraversa varie fasi fondamentali:

Distorsione della comunicazione:
il gaslighter inizia ad utilizzare la relazione per creare confusione nella vittima, per veicolare informazioni tendenziose che introducono il dubbio nella mente della vittima;

Incredulità:
la vittima non crede a quello che accade, né a ciò che vorrebbe farle credere il suo “carnefice”;

Difesa:
la vittima inizia a difendersi con rabbia e a sostenere la sua posizione di persona sana e salda rispetto alla percezione della realtà oggettiva;

Depressione:
la vittima si convince che il manipolatore ha ragione, getta le armi, si rassegna, diventa insicura, vulnerabile e dipendente.

Per tali ragioni essendo difficile che la vittima si renda conto della situazione perversa in cui vive, è determinante l’apporto dei suoi familiari ed amici che potranno farle “ aprire gli occhi “ ed aiutarla nel percorso di ricostruzione della propria identità nonché della fiducia in se stessa.
In un articolo di agosto sul sito The Stir dal titolo “10 Signs Your Man is Gaslighting You to Male You Seen Crary” viene, in questa direzione, tracciata una lista di punti, dieci appunto, da tenere a mente, domande da farsi quando si sente di star perdendo il contatto con la realtà, per capire se stiamo vivendo una situazione di violenza di questo tipo.
Una lista molto semplice, ma diretta e utile che consiglia di non fare cose che fanno sentire strani e non a proprio agio, come mentire per la propria coppia.
L’articolo mette in guardia, segnala come, tutte le volte che viene detto ” Sei paranoica“, “Qualcosa non va in te!”, ” Sei troppo ormonale!”, quando ci si trova ad avere comportamenti che non si sentono propri e che non piacciono ( come controllare l’altro o cercare prove di qualcosa), quando si mettono in dubbio le proprie percezioni ma si accettano quelle dell’altro per vere anche quando non lo sembrano, fino a sentire di sbagliare anche nel ricordare, fino a sentirsi folli, depresse, terribilmente infelici.
Ecco, se qualcosa di quanto elencato capita, è il momento di non aspettare ma chiedere aiuto e cercare di capire quanto sia compromessa la nostra autonomia, integrità emotiva, e cominciare a costruire una nuova forza, capace di respingere questi attacchi e allontanarsi dal partner.
In questi casi è sempre meglio avere, almeno inizialmente, il sostegno di un professionista che aiuti nel recupero della perduta fiducia, che ricostruisca il rapporto con le nostre percezioni e permetta alla vittima di uscire da questo gioco perverso per cominciare a stare meglio.



 
 
continua
http://www.psicoterapiapersona.it/manipolazione-emotiva/
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1 commenti:

  1. Buongiorno a tutti, sopra vissuti e non ancora salvati dalle ragnatele da essere che hanno le sembianze di esseri umani.
    Non mi considero del tutto, ancora, salvato! Ma credetemi sulla parola non è semplice. La relazione quando inizia in modo impari fondata sull'inganno, la manipolazione e la distorsione dei sentimenti; quando questi fattori hanno già compiuto la loro azione al mille per cento, il danno è già compiuto! Ho tutt'ora una relazione, in qui, poco a poco, mi sono reso conto delle qualità " a dire poco" disumani con qui ho un stretto contatto. Non è un lager di Auschwitz, non è la tortura Cinese e ne meno Guantanamo!la sofferenza a qui un partner è sottoposto, a dire poco invernale, ma non è facile liberarsi e disfarsi. Per percorsi imprevedibili, misto a sentimenti di fragilità, non sono riuscito ancora a liberarmi, mettendo in futuro una sofferenza a dire poco invernale. Per questo capisco i miei compagni di avventura, quando non riescono a liberarsi dalla ragnatela di un ragno abile, subdolo e calcolatore. Sono disperato, malgrado le mie conoscenze su questo fenomeno. Mi sento impotente, fragile e disarmato per affrontare una vampira una immortale una trasformista. La mia storia può essere confermata da tutti che hanno vissuto una storia simile alla mia, vicino a un mostro! per liberarmi da questo" incubo" non chiedo un miracolo, ma spero in un cambiamento di questa realtà. Prego ogni istante a non soffrire più, di vivere una vita tranquilla ed avere una relazione pacifica con una donna " un vero essere umano"

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